Episodio 68 – Alle 7 sentiamo bussare alla porta del nostro van…
– Chi è?
– Sono Alessandro e vi ho portato un pacco dall’Italia!
Vi raccontiamo l’incredibile storia di Alessandro, che ha viaggiato il mondo assieme a sua moglie per 20 anni a bordo di un veicolo inarrestabile!
Grazie ad Alessandro per condiviso con noi alcuni tra i suoi scatti delle suo giro del mondo
#thenirvan #girodelmondo #overland
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Siamo Serena e Carlo, una coppia di viaggiatori che ha lasciato i propri lavori e la zona di comfort per intraprendere uno dei viaggi più avventurosi di sempre: percorrere la Panamericana 🌎
Ad Agosto 2019 abbiamo spedito via nave in Canada un FIAT Ducato, da noi convertito in camper in Italia 🇮🇹 Il nostro obiettivo è percorrere dall’Alaska all’Argentina esplorando le meraviglie del continente americano e sperimentando un nuovo stile di vita: la vanlife 🚐
Video originale su YouTube pubblicato da The Nirvan. Rating 0
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Buongiorno ragazzi! Oggi siamo qui ancora a
Managua e siamo felicissimi perché proprio ieri,
pensate, è arrivata una persona dall’Italia qui in Nicaragua, un viaggiatore
che è venuto a bussarci stamattina al
nostro furgone per svegliarci e ci ha
portato un pacco speciale dall’Italia.
Noi c’eravamo sentiti per scambiarci
delle informazioni, lui si chiama Alessandro è sta
viaggiando il mondo a bordo di un pick up con un
modulo montato dietro che adesso vi faremo vedere.
Finalmente è entrato in Nicaragua e andrà fino in
Messico, ma vi racconterà lui la sua storia noi
siamo felicissimi di presentarvelo perché è un
esempio di viaggio molto importante per noi,
ci ha raccontato la sua vita e sicuramente
siamo orgogliosi di raccontare nel nostro
canale questa storia. E’ stato bellissimo
perché stamattina ci ha svegliato ci ha
bussato al furgone abbiamo passato un po
di ore a parlare con lui, ha tantissime storie
da raccontare perché ha girato veramente tanto,
è una persona che ha molto da da condividere
quindi vi vogliamo presentare Alessandro,
farvi vedere il suo mezzo che è bellissimo, e ci
ha portato una cosa che io mi sono emozionata,
adesso andiamo a trovarlo, perché stava
riparando il tergicristallo c’è sempre
qualcosa da riparare sui nostri mezzi, però
aspetta guardate cosa ci ha portato…
vai e fai vedere a vedere…
eccolo è stata un’emozione che non potete capire vedere questo parmigiano me lo volevo mangiare a colazione col caffè,
veramente felicissimi quasi con le lacrime agli
occhi veramente! Alessandro ci ha portato da
Firenze esattamente due giorni fa la quando
è partito il Grana Padano, ragazzi due dei
pezzi di formaggio italiano che ci mangeremo
gustandolo. Ma Grana Padano o Parmigiano?
Scusate è Parmigiano è Parmigiano…!
Comunque andiamo a vederlo, ve lo
presentiamo. Puliamo bene la telecamera
perchè vi dobbiamo far vedere Alessandro
dall’Italia due giorni fa è partito, eccolo qua!
Sono partito per recuperare la macchina, era da un
anno in un deposito fiscale in Costa Rica a San
Josè, poi mi è arrivato un documento dove dovevo
venire a riprendere la macchina se non c’era il
rischio che me la sequestrassero e siccome è una
parte del mio corpo questa macchina non potevo
farne a meno! Allora sono partito, dico “sono”
perché i viaggi che abbiamo fatto erano sempre
insieme a mia moglie, soltanto che questa volta
ieri mattina alle 5 sono partito da San Josè e
sono arrivato da questi ragazzi, dopo aver passato
il confine tra Costa Rica e Nicaragua dove mi
sono stressato, la linea dello stress era arrivata
a fondoscala. Comunque sia poi, come tutte le
cose, si riesce a superarlo e ora sono qui in
attesa di partire domani mattina per entrare
in Honduras, se ce la faccio, con lo stesso
permesso del COVID….vediamo un’attimino!
Chi ci segue sa le difficoltà di attraversare
le frontiere in questo periodo…ricordiamo
che Alessandro può entrare in Nicaragua dal
Costa Rica perché la frontiera è aperta nel
senso opposto, ma noi che siamo in Nicaragua
non possiamo entrare in Costa Rica, quindi lui
adesso è diretto in Messico ed è tutto aperto
per lui, a parte la burocrazia delle dogane ce
la fa, avrà strada libera!E adesso vi facciamo
vedere il suo mezzo e vi racconterà la sua storia
perché con questo mezzo ci ha girato il mondo ed
è un mezzo italiano!
Eccolo qua!
Allora in Italia come si chiama questo tipo di
veicolo ricreazionale? Allora come si chiama non
lo so, diciamo che è un pick up che ha 29 anni,
660 mila chilometri e sul pianale di questo pick
up c’è questa cellula abitativa in vetroresina
praticamente rende tutte questi due mezzi,
sia la cellula, che la macchina un piccolissimo
camper. Ho su un motore che il vecchio motore
toyota aspirato, 2800cc, quattro ruote
motrici, che è praticamente inarrestabile,
e quando si rompe qualcosa si
cambia si sostituisce si riparte!
E questo è stato il primo viaggio?
No! Allora andiamo prima dietro. In
ordine cronologico il primo viaggio è stato
quello a Samarcanda (Uzbekistan) non si vede
più sulla cartina! Questa è l’Asia Centrale,
praticamente siamo partiti dall’Italia, si è
fatta la Russia fino a Samarcanda in Uzbekistan,
Turkmenistan, siamo rientrati dall’Azerbaigian,
Georgia, Turchia, ma questo è un viaggio fatto
quando ancora io mia moglie lavoravamo. Poi nel
2012 siamo andati in pensione e abbiamo fatto
quello che era da anni che speravamo di fare.
Eccolo il primo grande viaggio
Allora siamo partiti da a Firenze, dopo aver
preso tutte le informazioni possibili che potevamo
raccogliere siamo partiti attraverso la Bulgaria
la Turchia l’Iran e poi siamo entrati in Pakistan.
Dopo il Pakistan si è fatto il Nepal e poi siamo
entrati in India. In India abbiamo fermato la
macchina a Varanasi. Dopo tre mesi siamo tornati
in Italia perché non è che andiamo via sei mesi e
lasciamo tutto! Noi a casa abbiamo le bollette
da pagare, ci sta da pulire tutte le cose,
abbiamo la figlia naturalmente, per cui ci
prendiamo uno spazio, troviamo un posto,
si spera, sicuro per lasciare la macchina dei mesi
e torniamo a casa, dopodiché anche in funzione del
clima che andiamo a trovare impostiamo il secondo
viaggio. Noi siamo ripartiti da Varanasi e abbiamo
fatto tutto il sud dell’India fino a Kerala, siamo
risaliti su per Mumbai e poi dopo abbiamo fatto
il viaggio di ritorno praticamente dal Pakistan
facendo una strada alternativa in Iran che siamo
tornati a casa. Sei mesi, 60.000 km praticamente
non c’è stato nessun problema con la macchina
perché chiaramente ci sarà una forma di simbiosi,
ma anche con con le persone che incontriamo, non
c’è mai stato nessuna difficoltà. Nel momento che
c’era qualche problema abbiamo chiesto e abbiamo
trovato persone che veramente avevano il piacere
a darti una mano, e questo ti riempie veramente,
nel fare un viaggio, incontrare persone
sconosciute che non rivedrai mai più,
e che nel segmento che incontri, se hai un
problema sai che c’è questa relazione incredibile!
Nel 2017 abbiamo fatto la Mongolia. Allora…la
Mongolia… io parto sempre molto ottimista,
però è un viaggio abbastanza impegnativo, anche
perché andando da soli, siamo io e mia moglie,
con solo una macchina, e qualsiasi problema che
si incontra te la devi giocare, praticamente.
E’ andato tutto benissimo a parte un problema
in Kazakistan che si era rotto un cuscinetto
che non era reperibile in Kazakistan. Abbiamo
dovuto mettere la macchina in un carro attrezzi
in Kazakistan, portarlo in Russia, per fare questa
riparazione e una volta fatto la riparazione
abbiamo continuato il viaggio siamo arrivati
fino al lago di Baikal, ora qui è sparito tutto
perché il sole cuoce tutto! C’è il lago di Baikal
che è una cosa meravigliosa, siamo veramente nel
cuore della Siberia e siamo entrati in Mongolia
si è fatto una parte del deserto di Gobi. In
un giorno di strada incontravamo due macchine,
degli spazi immensi dove c’è soltanto sole,
luci, terra, aria e poi gli animali che incontri,
le pochissime macchine che incontri. Dopodiché
siamo usciti dalla Mongolia e siamo tornati su in
Russia e si è fatto praticamente tutto il rientro
dalla Siberia fino a Mosca, poi una volta tornati
in Italia siamo rientrati. Tre mesi di strada,
una macchina che non ha dato nessun problema,
neanche quando ci siamo infilati in un fiume che
sono dovuto andare a cercare un trattore per
uscirne fuori, però, insomma, vai a cercare e
trovi le persone disposte, e siamo usciti fuori.
Io ho una domanda che volevo fare
perché noi non conosciamo l’Asia
e l’Europa da viaggiatori overland, conosciamo
la Panamericana, però volevo chiedergli,per chi
volesse intraprendere un’esperienza come la sua,
quali problemi burocratici si hanno nel passare
le frontiere con un veicolo italiano? Cioè questa
cosa, se una persona la vuole fare dall’Italia,
domani partire, magari non in questo periodo la
può fare tranquillamente? Che cosa è necessario?
Allora quello che mi sento di dire è che chi vuol
fare questo viaggio ed ha fatto l’attraversamento
delle frontiere del Centro America, tutto il
resto è in discesa! Perché veramente ci sono
le pratiche burocratiche, però a parte ora
c’è qui la situazione di Covid che peggiora,
mette dei tempi, ma non è niente di peggio
rispetto alle frontiere asiatiche. Ci sono
situazioni burocratiche, ma voglio dire…. In
Asia devi fare il Carnet de Passage obbligatorio,
però se devi andare in Russia, Pakistan,
Mongolia e India non c’è bisogno di Carnet,
per cui andate libero. Allora queste sono le
informazioni di quando l’abbiamo fatta noi,
ovviamente prima di partire c’è da vedere se ci
sono state delle modifiche, non credo, perché,
non lo so, ma uno fa facilmente delle modifiche,
poi assumi più informazioni possibili e poi parti,
quello che va incontro lo affronti
e questo è il piacere del viaggio.
E poi arriviamo all’avventura della
Panamericana! Ecco, ha già messo il punto
in cui deve arrivare eh! Perché lui spedirà
da Merida (Messico), dove noi siamo stati,
all’ Italia e adesso ci troviamo qui in Nicaragua
Questo doveva essere il viaggio boh forse da un
punto di vista un po ambizioso, però ho detto
intanto lo cominciano, poi andiamo a vedere
dove si arriva, se ci si interrompe prima, ci
si interrompe prima! Però intanto proviamo il
piacere di quello che andiamo a incontrare.
Allora nel 2018 in Gennaio siamo partiti,
abbiamo messo la Toyota in un container
e siamo arrivati a Montevideo, abbiamo
percorso l’Argentina 3 mesi e siamo ritornati
a Montevideo, abbiamo lasciato la macchina
siamo ritornati dopo un anno più o meno abbiamo
ripreso il veicolo e abbiamo girato il Brasile.
Il Brasile, se devo dare un suggerimento, per chi
ha la possibilità di andare in con la macchina è
veramente un’esperienza incredibile! Ci sono, ci
possono essere delle difficoltà di territorio,
di clima, però una volta considerato
questo, se uno parte ha veramente
un ritorno incredibile di questo viaggio.
Il terzo step è stato quello di ripartire
e abbiamo fatto fino a Santiago del Cile, siamo
andati sull’isola di Pasqua, non potevamo passare
da dove partono gli aerei, e non andare all’isola
di Pasqua. Era da quando ero un bambino che vedevo
questi monoliti di pietra che muovevano
un immaginario incredibile. Al ritorno abbiamo
recuperato la macchina e siamo partiti verso il
nord si è fatta la Bolivia, il deserto di Atacama
con il Salar de Uyuni, che è uno dei paesaggi
più belli che io abbia visto in questi viaggi.
Il Salar di Uyuni è veramente strepitoso. Abbiamo
attraversato l’Ecuador, la Colombia e abbiamo
preso il traghetto fino a Panama. Da panama
siamo arrivati i ovviamente fino in Costa Rica.
In Costa Rica ci ha fermato il Covid, che
ha fermato praticamente tutto il mondo. Ci
siamo dovuti fermare la macchina,
lasciarla in un deposito fiscale
e fare una procedura per per rientrare a casa.
Adesso andiamo a vedere la casetta all’interno
che è bellissima noi l’abbiamo vista prima
e bene organizzata e ha vissuto un sacco di
esperienze incredibili… andiamo a vedere!
Allora è un modulo che ha vissuto un po, per
cui è più di dieci anni che viaggiamo con questa
macchina è praticamente piccolissima però c’è
tutto quello che ci può servire per viaggiare per
cui 100 e lode! Praticamente sono due metri quadri
ma c’è la cucina il lavandino il frigorifero
per avere un po di roba fresca un porta potti
per la notte e un tavolino che diventa un letto la
notte, due gavoni grandi, un altro spazio sotto,
per mettere tutto la roba di cucina e uno spazio
che fa un po da polmone in alto dove appoggiamo
la roba per poter muovere e tramutare per la zona
notte in zona giorno e potersi poi muovere bene.
In due per chi si adegua o si adatta dipende è
un mezzo eccellente abbiamo 60 litri di acqua
per qui se se viene usata con parsimonia ti muovi
bene e ovviamente viaggiare in una situazione del
genere non è che tu apri il rubinetto ti fai la
doccia in un quarto d’ora, cioè te la devi fare
partendo dalla testa lavandoti il corpo,
arrivare alle gambe…l’ importante è non
farsela alla rovescia naturalmente!
E poi abbiamo un pannello solare che ci
permette di avere un’indipendenza per quanto
riguarda il computer, macchina fotografica e
le luci interne. Naturalmente c’è una batteria
di servizi alimentata dall’alternatore della
macchina. Essendo sempre in movimento, non abbiamo
problemi di energia elettrica stando fermi in una
zona dove non batte il sole dove non prende luce
ovviamente l’autonomia diminuisce, ma conoscendo
la situazione ti muovi per cui ci sono difficoltà.
In inverno noi abbiamo fatto anche l’Islanda
alcuni anni fa da Agosto nevicava e abbiamo un
webasto con un serbatoio laterale esterno che
alimenta esclusivamente il webasto. Perché
il serbatoio è indipendente? Perché essendo
una struttura smontabile, cioè questo modulo
praticamente si può togliere il webasto non
può essere alimentato con il serbatoio della
macchina, perché altrimenti sarebbe complicato
agganciare e sganciare, invece siamo un serbatoio
accanto a questo punto i cinque litri di gasolio
perché va a gasolio, 5 litri di gasolio, usandolo
per per necessità vai avanti 5-6 giorni insomma.
Bene ragazzi speriamo che la storia di
Alessandro vi sia piaciuta, ora lo lasciamo
andare perché ha un giorno per vedere le zone
intorno a Managua e quindi è meglio che vada
perché così si gode la giornata… c’è il tic
tac, il conto alla rovescia del test del Covid.
Io devo ringraziare Carlo e Serena per
questa compagnia meravigliosa Sono stati
splendidi è stato veramente un grosso
piacere incontrarli. Grazie! Grazie!
Comunque ci rivedremo in Italia sicuramente,
da qualche parte! Ci vediamo al prossimo video!