Inutile ribadirlo, purtroppo come ai tempi del Covid il pensiero ‘occidentale’ viaggia all’unisono, forzando una narrazione che è vietato contraddire.

Il presidente russo Vladimir Putin è additato come un feroce tiranno, quando invece ha solo fatto quello che era necessario per neutralizzare la minaccia NATO che passa da uno stato ‘fantoccio’ come l’Ucraina. Fantoccio perché assolutamente svenduto alla causa occidentale, rinnegando la sua storica affiliazione coi fratelli russi.

Cosa avrebbe dovuto fare, nel momento in cui gli americani, tramite il loro esercito NATO, hanno cominciato a piazzare missili lungo i confini russi? Il patto di non belligeranza siglato dopo il termine della guerra fredda fra USA e Russia prevedeva che gli stati confinanti fossero rimasti neutrali. Invece nel corso degli ultimi anni il colonialismo della piovra nord-americana ha mosso i suoi tentacoli lungo l’intero arco est-europeo, piazzando la propria minacciosa e sgradita presenza ai confini della Federazione Russa. Un grande errore, che sarà pagato caro.

In tutto ciò dispiace che quell’accozzaglia indistinta di istituzioni europee sia del tutto servile alla narrazione americana, dimenticandosi che la storia del presente e del futuro è guidata da giganti in crescita come Cina, India e Brasile, e non dalle fandonie dell’arrogante partner a stelle e strisce che impone il proprio predominio con un’arrogante minaccia militare globale anziché con rispetto e diplomazia.

I Paesi europei sono ormai schiavi del crescente potere rappresentato dalla cosiddetta Commissione Europea, organo non eletto dai cittadini, che impone decisioni prive di una validazione popolare, dunque non propriamente nel rispetto di quella democrazia che vorrebbe promuovere.

Se questa è l’Europa di oggi, si stava meglio, molto meglio, quando si stava peggio…

Lunga vita a Putin e alla Russia, senza necessità di essere filorussi o filoputiniani. Semplicemente, si tratta di rispetto per gli altri popoli e avversione per l’arroganza della dittatura capitalista americana, ormai del tutto fuori dalla storia, ma purtroppo ancora minacciosa. Restiamo orgogliosamente fuori dal ‘pensiero comune’, anche se purtroppo è sempre più difficile esprimere le proprie idee in un’Europa tristemente dominata da istituzioni ciniche, arroganti e ammaliate da una crescente passione per la censura verso le voci scomode al proprio intollerabile disegno egemonico.

Di Mario Pargola

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